La tecnica chirurgica più diffusa per trattare il difetto refrattivo è l’utilizzo del laser a eccimeri.
Qualora il paziente non fosse idoneo per l’intervento laser agli occhi, esistono alternative chirurgiche come l’impianto di lenti fachiche.
Deve essere l’oculista, dopo un’accurata visita, ad indicare la tecnica più efficace da impiegare.
Il laser ad eccimeri per impiego oftalmologico è un laser computerizzato che produce una radiazione ultravioletta coerente pulsata della durata di qualche milionesimo di secondo. Ogni pulsazione è in grado di asportare una quantità minima di tessuto, provocando la rottura dei ponti molecolari. Il laser ha un effetto termico molto limitato che permette una elevatissima selettività d’azione lasciando illesi i tessuti adiacenti all’area di trattamento.
L´applicazione del laser a eccimeri permette il rimodellamento della cornea e di conseguenza la correzione del difetto visivo e si applica principalmente mediante due tecniche: Femto-Lasik e PRK.
Femto-Lasik: si crea un flap o lembo corneale. Il lembo viene sollevato e, grazie al laser ad eccimeri, la cornea viene assottigliata; successivamente il lembo viene riposizionato. Al termine dell’intervento viene applicata una lente a contatto. I vantaggi di questa tecnica sono legati a un recupero post operatorio più rapido rispetto alla tecnica PRK.
PRK: in questo caso si asporta l’epitelio corneale (strato più esterno della cornea) e successivamente il laser a eccimeri agisce modificando la curvatura della superficie corneale. Al termine dell’intervento viene applicata una lente a contatto con l’unico scopo di proteggere l’occhio durante la ricostituzione dello strato corneale esterno (la riepitelizzazione avviene in 4-5 giorni). Sicuramente la PRK è una procedura più semplice e tecnicamente più facile da eseguire, il post-operatorio però non è completamente indolore.
TransPRK (cheratectomia fotorefrattiva transepiteliale): è una nuova procedura avanzata, se esegue senza incisioni e in un solo passaggio. Usando il laser, l’epitelio viene delicatamente rimosso e la cornea rimodellata con precisione. La procedura consente di alblare la cornea in meno di un minuto. A differenza della Lasik, non vi è alcuna incisione o lembo creato sulla cornea. Il tempo di recupero è più rapido rispetto alla PRK e più lento rispetto alla Femto-Lasik.
La prima controindicazione è data da una cornea troppo sottile, in quanto il laser riduce lo spessore della cornea. Altre controindicazioni sono date dalla secchezza oculare e da tutte le patologie che affliggono la cornea, come il cheratocono.
La miopia può essere trattata con successo e senza rischi fino a 10-12 diottrie.
Nel caso di ipermetropie superiori alle 5-6 diottrie, il trattamento potrebbe non riuscire totalmente.
Le caratteristiche che permettono al paziente di essere idoneo alla chirurgia refrattiva:
- età superiore ai 21 anni
- miopia
- astigmatismo
- ipermetropia
- vista stabile da almeno un anno
- assenza di patologie generali di tipo vascolare o autoimmunitario
- non essere in gravidanza
- assenza di infezioni oculari da Virus Herpes (Simplex e Zooster)
- assenza di cheloidi cutanei (cicatrici ipertrofiche)
Seppur in percentuali molto basse (1% – 8%), si potrebbero verificare nell’occhio sottoposto a chirurgia refrattiva alcuni dei seguenti disturbi:
- ipocorrezione
- aumento della pressione oculare
- ipercorrezione
- fotofobia
- astigmatismo indotto > 1d
- percezione di aloni intorno alle luci
- sensazione di abbagliamento
- difficoltà nella visione per vicino